Aborto, CDLM Milano: lo Stato italiano sta diventando talebano ?
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(Milano) “I fatti successi a Napoli con l’irruzione delle forze dell’ordine in sala operatoria dove si stava praticando un aborto terapeutico, il sequestro di un feto di 460 grammi, l’interrogatorio a cui è stata sottoposta la donna ci fanno inorridire.
A ciò si aggiunga che il Magistrato che ha disposto il blitz ha agito sulla base di una denuncia anonima! Riteniamo - Scrivono Nerina Benuzzi, Fulvia Colombini e Tiziana Scalco, della Segreteria della Camera del Lavoro di Milano - che si sia agito arbitrariamente, contro la legge e che la donna abbia diritto alle scuse dello stato e ad un risarcimento per il trauma subito. Invitiamo la politica e le istituzioni a far rispettare le leggi vigenti.
Ci chiediamo anche dove si arriverà di questo passo? Tutti coloro che invocano moratorie, compongono liste elettorali ad hoc contro la legge 194, modificano unilateralmente le norme vigenti in Lombardia e dispongono blitz sono uomini : Ferrara, Berlusconi, Formigoni, Magistrato di turno. Si sta scatenando una forte offensiva di carattere intimidatorio e colpevolizzante nei confronti delle donne che vengono trattate come assassine senza cuore. La laicità dello stato che garantisce i diritti e le scelte di tutti e tutte sembra non esistere più!
La stampa da risalto soprattutto alle campagne contro la legge 194 e non si occupa di tutte quelle iniziative che invece danno voce alle donne, parlando con concretezza del problema, difendendo la legge, ma anche chiedendo a gran voce l’applicazione della parte preventiva soprattutto rafforzando la rete dei consultori pubblici che è stata vergognosamente deprivata in questi ultimi dieci anni. Si dice che la civiltà di un paese si misuri rispetto alla condizione in cui vivono le donne. L’Italia anziché avvicinarsi all’Europa in termini di aumento dell’occupazione femminile, di servizi a sostegno della conciliazione e della condivisione del lavoro di cura nella coppia, di aumento della percentuale di donne nelle istituzioni e in politica, di investimenti anche culturali per superare una concezione ancora troppo maschile della società e della gestione del potere, sembra oggi andare in senso opposto.
La crociata intrapresa contro la 194 ci ricorda gli stati confessionali, gli integralismi di tutti i tipi, tanto criticati dalle stesse persone che oggi troviamo schierate contro le donne e contro il diritto di autodeterminazione rispetto al proprio corpo e alle proprie scelte di vita! Invece la Legge 194 si è dimostrata una buona legge che ha consentito una riduzione del 60°% delle interruzioni volontarie di gravidanza e l’eliminazione della piaga dell’aborto clandestino. Invitiamo tutte le donne a rispondere, a manifestare, a far sentire la loro voce contraria a questo imbarbarimento e soprattutto a non scegliere, nelle prossime elezioni, coloro che ci vogliono ricacciare indietro senza voce e senza diritti!”.
Delt@ CDLM di Milano
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