16 gennaio 2008

Il Papa alla Sapienza di Roma, qual'è lo scopo?

di Mauro David

E’ fin troppo ovvio, il Papa ha tutto il diritto di parlare alla Sapienza. La censura non è mai stata il tratto distintivo della cultura laica; quindi, diritto d’invito e diritto di parola… non c’è dubbio.

Quello che stona in questa vicenda è piuttosto l’opportunità di un simile evento. Con questo Papa il Vaticano porta avanti un’offensiva rovente contro il sapere, la scienza, il libero pensiero e i diritti civili. E’ in questi assalti che si rivelano l’attitudine e il talento di ogni integralismo religioso; ma questa è cosa ormai risaputa.

Non serve scomodare Galileo o Giordano Bruno; ma anche pensando a tempi più recenti, non è necessario ricordare l’avversità di Pio VII nei confronti dell’illuminazione stradale voluta da Napoleone; è superfluo leggere le cronache di Stendhal che descriveva Roma come una città tagliata fuori dalla storia, quasi priva di fonti di reddito, con i romani tenuti in uno stato d’ignoranza senza confronto nell’Europa civilizzata.

Per comprendere il ruolo del Vaticano è sufficiente pensare ai giorni nostri, ai funerali di Welby, all’opposizione tenace nei confronti dei progressi della scienza e della medicina, alle bacchettate assestate al sindaco Veltroni. La distanza tra società civile e Chiesa cattolica in questo momento è siderale, questo è scritto sui muri della città.

Sinceramente, è difficile capire lo scopo di quest’evento; la presenza del Papa all’inaugurazione dell’anno accademico scuote le opposte fazioni senza produrre un confronto sano e costruttivo. Che sia questo il vero motivo? Quello che interessa ai cittadini italiani, ancora asserviti al potere della Chiesa nonostante la breccia di Porta Pia, è una seria discussione che porti ad una demarcazione dei confini tra Stato e Vaticano, tra fede e scienza.

Ratzinger alla Sapienza è una provocazione certamente in linea con la strategia e gli obiettivi del suo pontificato. Infatti, tutto ciò produce dure reazioni anticlericali che ritardano il confronto serio e decisivo. Sobillare gli estremismi per meglio interpretare il ruolo di vittima, in modo da attivare la difesa delle lobby politiche che, con strumentali alzate di scudi, proteggono la Chiesa assicurandole il potere, l’otto per mille e l’immunità fiscale; potrebbe essere questa la finalità di questa e di molte altre circostanze?

Una cosa è sicura: l’incidente è cercato. Nelle relazioni diplomatiche tra stati o istituzioni nessuno invita pubblicamente se non vi è certezza che l’invitato accetti. Ora sarebbe interessante capire chi ha sollecitato un evento decisamente inopportuno: quello che porta il rappresentante del creazionismo ad inaugurare le attività di un luogo deputato al pensiero autonomo.

Ma ormai il danno è fatto, che il Papa parli all’università è un atto dovuto. Gli va consentito in nome dei bersaglieri caduti a Porta Pia, per onorare la memoria di Galileo e per testimoniare la diversità e l’attitudine del libero pensiero.

Il desiderio di censura manifestato dai docenti e dagli studenti della Sapienza, sconcerta probabilmente più gli stessi autori che gli ambienti ecclesiastici; quest’ultimi sono ben consci della voglia di repressione che riescono a provocare. Ma l’integralismo è destinato alla solitudine e di ciò sembra che la Chiesa non abbia consapevolezza: l’ultimo Papa Re combatté gli italiani, solo e abbandonato da tutte le potenze europee che lo avevano da sempre protetto.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Per quanto riguarda le “fregnacce” su quanto disse l’allora Cardinale Ratzinger su Galileo, ormai quasi tutti (anche i piu’ irriducibili) dietro attenta documentazione, hanno potuto constatare che davvero trattasi di pura mistificazione. Anzi, Ratzinger senza dubbio ha citato una frase (quella incriminata) non sua, aggiungendo di suo la seguente frase:

“Sarebbe assurdo costruire sulla base di queste affermazioni una frettolosa apologetica. La fede non cresce a partire dal risentimento e dal rifiuto della razionalità, ma dalla sua fondamentale affermazione e dalla sua inscrizione in una ragionevolezza più grande.”

Credo poi che il Papa, quindi la Chiesa, abbiano il diritto di esprimere alla moltitudine di fedeli quella che è la verità secondo la fede cattolica..

Chi ha fede cristiana deve sapere che in un embrione vi è la vita, e che, per chi crede, vi è gia deposta un’anima. Questo implica che chi, nell’esercizio del proprio libero arbitrio e nella coscienza della propria fede, possa porsi riserve etiche sull’”uccisione” di un embrione o sul suo congelamento ed ovviamente sull’aborto e quant’altro.

Il Papa, supposto che egli sia credente, ed essendo il punto di riferimento per tutta la Chiesa (intesa come le persone in comunione con Cristo) non puo’ TACERE cio’ che e’ la verità Cristiana.

Questo non e’ ingerirsi, ma è AGIRE nel proprio ambito. Poi e’ un fatto ovvio, scontato, risaputo, che questo influisca sulla politica in quanto la politica e’ fatta dai cittadini votanti, e dai parlamentari. E le persone (in un paese come il nostro) sono libere di avere un Fede. Ed è nondimeno vero che, chi ha delle convinzioni forti Cristiane, non puo’ che comportarsi, agire e pensare in funzione del cristianesimo.

Il fatto è che una buona percentuale del nostro paese e’ cattolica. Ed è giusto (politicamente e socialmente) che la maggioranza (o la coscienza collettiva) sia accompagnata dalla direzione politica del Paese stesso. Ovvero, vicecersa.

….

Per quanto concerne l’invito rivolto al Papa da parte de La Sapienza, sappiamo benissimo che non ci sarebbe nulla di male di per se’ stesso.

Ho trovato MOLTO piu’ grave (da studente quale sono) ritrovarmi ad acquisire una piccola parte dei miei Crediti Formativi seguendo un “seminario” tenuto dal Rettore dell’università, che di culturale non aveva nulla. Solo pura propaganda politica in suo favore.

Inoltre, ho sentito dire (mi informero’ con precisione poi) che la stessa La Sapienza fu fondata da un Papa. E di per certo, almeno altri 2 papi del passato (non troppo remoto) hanno ricevuto lo stesso invito; non vedo che differenza debba fare OGGI.

Scommetto poi, ke se quel simpatico islamico che ha alzato la voce in terra nostra per levare il crocefisso dalla scuola di suo figlio fosse stato invitato a La Sapienza, sarebbero stati molto piu’ felici.

Incredibile vedere quanto la sinistra abbia difeso a spada tratta la diversità religiosa (in particolare musulmana) che sempre piu’ dilaga settariamente nel nostro paese.. volendo a tutti i costi difendere le ALTRUI RADICI RELIGIOSE E TRADIZIONI, sempre e possibilmente a sfavore delle NOSTRE RADICI RELIGIOSE E TRADIIZONI.

Anonimo ha detto...

Ciao,
riguardo il caso Papa-Sapienza, ti posto questi due articoli dove viene spiegato il motivo del "diniego" di docenti e studenti alla visita del santo padre. E la conseguente, ridicola reazione del "deputato" Grabriella Carlucci.

http://www.settimopotere.com/index.php?option=com_content&task=view&id=155&Itemid=30

http://www.settimopotere.com/index.php?option=com_content&task=view&id=98&Itemid=30

Come usare questo blog