23 ottobre 2007

Meglio partorire con l’epidurale o senza?

di Gabriella Pacini

Meglio partorire con dolore o senza dolore? La domanda, posta in questo modo porta ad una sola risposta possibile: nessuno di noi vuole soffrire, anzi evitiamo di soffrire quanto più possibile e consideriamo gli analgesici come un grande progresso della medicina, pur senza abusarne, tutti noi abbiamo utilizzato un antidolorifico in qualche occasione. Ma l’epidurale eseguita durante un travaglio spontaneo, è una metodologia invasiva che rappresenta un intervento medico in una situazione di per sé fisiologia e, pertanto, deve necessariamente fondarsi su un’informazione accurata e approfondita che tenga conto di vantaggi e svantaggi.

Questa tecnica causa alterazioni del travaglio e del parto?
Si, purtroppo l’epidurale causa una serie di effetti collaterali che è bene valutare:
  1. Spesso le contrazioni diminuiscono ed è necessario ricorrere ad ossitocina sintetica per via endovenosa;
  2. Bisogna controllare più spesso il monitoraggio cardiaco fetale;
  3. Spesso c’è un abbassamento improvviso della pressione;
  4. Gli oppioidi causano un prurito diffuso ma sopportabile;
  5. Non si sente più lo stimolo ad urinare e bisogna ricorrere ad un cateterismo vescicale.
Dovrò stare a letto durante il travaglio e il parto? Riuscirò a sentire bene la spinta? Potrò partorire nella posizione che desidero?
Se i dosaggi sono un po’ più alti (anche se vengono personalizzati e difficile trovare il dosaggio giusto per ogni donna) non è più possibile camminare e stare in piedi, questo può causare un rallentamento del travaglio e un allungamento della fase espulsiva.
Non è facile assumere posizioni verticali per il parto e anche stare accovacciate diventa scomodo. La percezione della spinta è assente o molto diminuita e questo porta un aumento dei parti operativi (ventosa) e della manovra di Kristeller (spinta sulla pancia). Diventa pressoché impossibile evitare di ricorrere all’episiotomia.

Quando è meglio farla?
Nel parto distocico può avere una funzione terapeutica. Infatti se la donna è eccessivamente spaventata può entrare in uno stato di tensione ed ansia che portano ad un aumento fisiologico del dolore, una minor produzione di endorfine, un irrigidimento del collo dell’utero rendendo il travaglio lungo e penoso e può essere causa di stress per il feto.

In questi casi l’epidurale può portare ad un rilassamento muscolare ed ad un miglioramento del benessere fetale. Anche il travaglio indotto con la somministrazione di ossitocina è più difficile da affrontare di un travaglio spontaneo e può trarre vantaggio da un’analgesia epidurale.

Un’amica ha un brutto ricordo del suo parto, l’epidurale potrebbe aiutarmi ad avere un’esperienza diversa?
Purtroppo spesso l’assistenza nei nostri ospedali e molto medicalizzata e invasiva senza alcun rispetto per la persona: non viene riconosciuta nessuna competenza alla donna che viene trattata come una bambina inconsapevole.

La gestione del travaglio e del parto è molto direttiva e autoritaria; questo porta le donne a scegliere sempre più spesso il taglio cesareo (siamo i primi al mondo), o ad accogliere l’epidurale come salvatrice da atroci sofferenze.

Ma la scelta non dovrebbe essere tra un parto violento (che nessuno di noi giustamente è disposto ad affrontare) e una metodologia che ha sicuramente una sua valida applicazione in un certo tipo di travaglio, ma che è invasiva e che presenta molti effetti collaterali.
Vedi:
Dove partorire a Roma
Parto naturale dopo un cesareo
Taglio cesareo: dove se ne fanno di più


Esistono altre soluzioni che possono aiutarmi ad avere meno dolore e facilitarmi il parto?
Si, partorire in un luogo dove non ci siano dei protocolli rigidi e accertarsi personalmente del tipo di approccio usato. Particolare attenzione merita la figura dell’ostetrica che dovrebbe svolgere il compito di sostenere la donna, rispettandone l’individualità e cercando il più possibile di creare un’atmosfera favorevole.

L’ostetrica deve avere capacità empatiche per favorire il travaglio e facilitare il parto. L’ambiente ha un effetto determinante sull’andamento del travaglio e sulla sopportazione del dolore e quando è accogliente e rassicurante raramente la donna sentirà il bisogno di ricorrere all’epidurale.

Forse farò l’epidurale, posso cercare di ridurre gli effetti collaterali che ha sul travaglio?
Si, parlando con l’anestesista nel dettaglio di tutti gli effetti collaterali e iniziando con la somministrazione di piccole quantità di farmaco. Mantenersi in movimento durante il travaglio senza stare troppe ore ferme a letto (con l’epidurale si dorme, è molto piacevole ma il travaglio progredisce lentamente), mantenere il più possibile una posizione verticale anche in fase espulsiva.
Tenere presente che la prima parte del travaglio (fino a che le contrazioni non sono regolari, intense e non vi è aumento della dilatazione del collo dell’utero) non viene mai coperta da epidurale.

Gabriella Pacini
Promuove e sostiene la diffusione del parto attivo in contrapposizione all'immobilità e alla passività. Ritiene che le donne abbiano il diritto di scegliere le posizioni che sentono più adatte per il travaglio e il parto. O
stetrica, dal 2004 è consulente internazionale per l'allattamento al seno (IBCLC). Assiste parti a domicilio e promuove l'allattamento al seno.
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1 commento:

Anonimo ha detto...

Incredibile come la disinformazione sull'epidurale sia dura a morire...

Catetere dopo un'analgesia? Ma non scherziamo!

La difficoltà di minzione può sopraggiungere nelle due ore seguenti il parto, ma non per colpa dell’epidurale, in quanto i farmaci somministrati non hanno alcun effetto sullo stimolo di urinare.

E ancora:

È vero che l’epidurale influisce su tempi del travaglio, allungandoli, e aumenta il rischio di ricorrere a parti operativi? Gli studi che rivelano una maggior incidenza di parti con ventosa o forcipe o un allungamento della fase espulsiva dopo la somministrazione di un’analgesia epidurale arrivano da Paesi anglosassone, dove i dosaggi dei farmaci sono molto diversi da quelli italiani. Da noi i tempi di travaglio e il numero di parti operativi con epidurale sono assolutamente sovrapponibili a quelli senza analgesia.

Fonte:
Roberta Camisasca
ultima revisione: 18-12-2008
http://www.sanihelp.it/news/scheda/5809.html

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