20 febbraio 2007

La salute si insegna senza bocciare

Il Ministro della salute ha nuovamente affrontato il tema dello stile di vita nella prevenzione delle principali malattie. Ma ha escluso sistemi ritorsivi, all'inglese, per chi non segue le regole

"Vogliamo rendere facili agli italiani le scelte salutari, senza interventi punitivi come quelli adottati in Gran Bretagna" questo uno dei passaggi salienti del commento di Livia Turco al programma interministeriale Guadagnare salute. Il testo è stato approvato venerdì dal Consiglio dei ministri.

Obesità, sovrappeso e cattivi stili di vita sono un'emergenza per tutti i Paesi occidentali, impegnati nell'adozione di misure per combatterli. "Paesi come la Gran Bretagna - spiega la Turco - sembrano aver imboccato una via 'punitiva' verso i cittadini recidivi nell'abbandonare vizi e cattive abitudini, nonostante siano stati avvertiti per tempo dei rischi per la salute". Per esempio, fumatori incalliti, obesi o alcolisti potrebbero vedersi rifiutare le cure per malattie cardiovascolari o tumori. Per la Turco, "è una via drastica, quasi vendicativa o comunque di stampo giustizialistico nei confronti dei cittadini, senza tener conto dei fattori economici, sociali e mentali alla base di comportamenti a rischio. In ogni caso, è contraria - sottolinea - a quella visione di tutela e diritto inalienabile alle cure, che è uno dei grandi principi costituenti del nostro Paese". Quindi, senza punizioni o ritorsioni, vanno responsabilizzati i cittadini e le stesse istituzioni sanitarie, perchè si rendano conto che "non provare a invertire queste abitudini dannose per la nostra salute sarebbe assurdo e criminale. E l'arma più importante è la prevenzione".

"Quasi nove decessi su 10 e oltre il 75% della spesa sanitaria in Europa e in Italia, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, sono causati da diverse malattie legate ai cattivi stili di vita". Lo ha sottolineato il ministro della Salute Livia Turco, presentando 'Guadagnare salute', il documento programmatico interministeriale approvato dal Consiglio dei ministri. Si combattono i cattivi stili di vita, convincendo gli italiani ad abbracciare abitudini salutari, attraverso azioni comuni di più ministeri e un accordo con le aziende e il resto della filiera alimentare. Quattro i fattori di rischio su cui agire: cattiva alimentazione, inattività fisica, fumo e abuso di alcolici. "Disturbi cardiovascolari, tumori, diabete, malattie respiratorie croniche, disturbi mentali e muscolo-scheletrici - ricorda la Turco - sono i sei killer più pericolosi per la nostra salute, responsabili del 77% degli anni di vita persi in buone condizioni psicofisiche. Ma sono anche ampiamente prevenibili grazie a stili di vita salutari". Nell'attuale situazione, insomma, la prevenzione è un punto sul quale il ministero insiste, vedendovi anche una via per ridurre la spesa sanitaria.
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