Pillola del giorno dopo? “Prenda un treno e vada in Francia…”
Venerdì 9 giugno, ci siamo rivolte al pronto soccorso di dieci ospedali di Roma e provincia per chiedere la pillola del giorno dopo, come succede a tante donne ogni sera.Eravamo circa trenta donne di varie realtà autorganizzate di Roma (l’Assemblea femminista di via dei Volsci 22, il Csoa ex Snia Viscosa, il Collettivo femminista La mela di Eva, il Collettivo delle Ribellule) e ci siamo mobilitate a partire dall’esperienza che una nostra compagna ha avuto quella sera stessa al pronto soccorso maternità dell’ospedale San Giovanni. Alla semplice richiesta di una pillola del giorno dopo, la medica di turno ha opposto la sua obiezione di coscienza.
La successiva richiesta di un’attestazione scritta del motivo del rifiuto ha determinato un’attesa e una trafila di due ore in cui la nostra compagna ha subito domande invadenti ai limiti della vessazione come stato civile, livello d’istruzione, posizione lavorativa, oltre alla richiesta del suo documento d’identità e di quello della sua accompagnatrice. Il tutto mentre nella stessa stanza un’altra donna, sopraggiunta nel frattempo, probabilmente stava per partorire.
A questo punto siamo state in altri 9 ospedali di Roma e provincia. Al Sandro Pertini ce l’hanno data dopo circa 2 ora e mezza di attesa, senza fare particolari problemi ma consigliandoci di non rivolgerci a un pronto soccorso dove, ci hanno detto, molti medici sono obiettori di coscienza. Anche al pronto soccorso ginecologico del Policlinico Umberto I ce l’hanno data senza problemi, ma lì la settimana scorsa una nostra amica era stata invitata a ritornare al cambio turno. Anche al San Camillo è stata ottenuta facilmente ma in tutti gli altri ospedali di Roma le cose non sono andate così bene. All’ospedale San Giacomo non si è superata l’accettazione perché appena richiesta la ricetta è stata citata una fantomatica circolare regionale che vieterebbe la prescrizione del farmaco nel pronto soccorso.
Al Nuovo Regina Margherita, passata dopo insistenze l’accettazione, il medico di turno si è rifiutato di prescrivere la pillola adducendo come motivazione l’obiezione di coscienza, facendo affermazioni al limite della molestia del tipo “per essere sicuro che ha avuto un rapporto dovrei farle un prelievo vaginale” e aggiungendo “qua c’è il Vaticano e ci sono delle regole”, “fanno il comodo loro e poi vengono qua”, “se in Francia la danno prenda un treno e ci vada”. Al Santo Spirito, che presto ospiterà una tecnologicissima “ruota” per i bambini abbandonati, il rifiuto di prescrivere la pillola è stato netto anche dopo l’offerta di firmare una liberatoria che sollevasse la medica dalla responsabilità per eventuali effetti collaterali.
Ai Castelli invece le cose sono andate un po’ meglio: nonostante i rifiuti iniziali la ricetta è stata ottenuta al San Giuseppe di Marino, al San Sabastiano di Frascati, al San Giuseppe di Albano, grazie a quella determinazione che non è stata sufficiente sul territorio romano. I problemi sono poi sopraggiunti alla farmacia di Marino, dove ci è stato risposto, come spesso accade, che non ce l’avevano.
Il nostro obiettivo era capire i margini di manovra di una donna che al primo rifiuto insiste mostrandosi cosciente e sicura di sé e dei suoi diritti. Il risultato è: non ci sono margini di manovra se davanti hai un medico che non te la vuole dare.
Abbiamo trovato dottori fantasma che si sono rifiutati di dirci il loro nome, nella quasi totalità degli ospedali non ci hanno neanche registrate, anche noi utenti fantasma. Soprattutto non hanno mai accettato di mettere per iscritto il loro rifiuto. Nel caso più eclatante a questa richiesta è seguito un tentativo di visita ginecologica farsa e un’identificazione minuziosa con l’evidente obiettivo di intimidire la donna che osa chiedere a testa alta.
Abbiamo trovato medici sicuri di sé, evidentemente con le spalle coperte, che possono fare il bello e il cattivo tempo, che possono ignorarti o darti risposte ai limiti del ridicolo, del terrorismo psicologico o della violenza e questo perché sei una donna che osa chiedere o peggio sei anche, o sembri, straniera… dove abbiamo trovato muri, questi muri erano invalicabili e non c’è stata coscienza di sé o dei propri diritti da far valere.
Questa situazione deve finire! La pillola del giorno dopo è un farmaco legale, i pronto soccorso ospedalieri sono un servizio pubblico, l’obiezione di coscienza generalizzata e senza alternative per la donna è una realtà inaccettabile e illegittima che sopravvive nelle maglie di un vuoto o di una confusione legislativa e grazie all’indifferenza o connivenza del resto del personale sanitario e ospedaliero, ovviamente con le dovute ma rare eccezioni.
Vogliamo che sia garantito l’accesso a un farmaco che in tanti paesi europei si può richiedere semplicemente in farmacia senza ricetta medica. Invitiamo tutte le donne a partecipare a questa mobilitazione su una tematica che investe sia i bisogni concreti, sia il piano culturale e simbolico poiché sperimentiamo ogni giorno la colpevolizzazione della sessualità delle donne, ancor più se slegata dalla riproduzione.
Noi continueremo ad autorganizzarci a partire dai nostri bisogni e desideri e troveremo le forme per prenderci ciò che ci spetta.
Assemblea femminista di via dei Volsci 22, Gruppo di donne del Csoa ex Snia Viscosa, Collettivo femminista La mela di Eva, Collettivo delle Ribellule
Per contatti: portedifuga2006@yahoo.it
(Delt@ Anno IV, n. 128 del 12 giugno 2006)
9 commenti:
Salve, questa mattina , dopo una notte insonne, dovrei fare la trafila delle attese per ottenere la pillola del giorno dopo.
Purtroppo sò cosa mi aspetta.
Sono in provincia di Vicenza ma ho medico curante nel mio paese d'origine, in altra regione.
La volta scorsa dopo essere passata dal consultorio familiare, dall'altra parte della città, sono rimasta 2 ore in un corridoio LETTERELMENTE dimenticata ho successivamente aspettato girovagando nell'ospedale di Bassano del Grappa x altre 4 ore !credevano che avrei potuto cambiare idea? Penso sia una vergogna far sentire SOTTO ACCUSA UNA DONNA come se in automatico gli incidenti imprevisti non possano succedere. I preservativi si rompono,perchè questo non è contemplato?
Sono stata sottoposta ad una visita ginecologica inutile totalmente (confermata dalla stessa ginecologa che me l'ha effettuata) e priva di delicatezza...
Non è stata colpa di nessune se il preservativo si è lacerato (pur avendolo pagato più degli altri...)
Una punizione credo secondo il medico di guardia...
Vorrei farvi conoscere una realta' completamente diversa, di fronte alla quale l'italia dovrebbe aprire gli occhi in tal senso.
Vivo negli Stati Uniti e, a causa della rottura del preservativo, mi sono trovata a ricercare come ottenere la pillola del giorno dopo.
Disperata pensando alla situazione in Italia e aggiungendo a questa le mie preoccupazioni per il sistema sanitario privato qui, nonostante abbia la mia regolare assicurazione sanitaria, ho fatto una veloce ricerca in internet e sono rimasta piacevolmente stupita.
E' sufficiente recarsi in una qualsiasi farmacia con un documento di identita' che comprovi la maggiore eta' e si puo' acquistare la pillola per il costo di circa 45 dollari. La puo' acquistare chiunque, purche' maggiorenne, anche un uomo.
Vivo a New York, quindi trovo una farmacia ad ogni angolo di strada, aperte 24 ore, 365 giorni.
Sono scesa, ho attraversato la stada, sono entrata in farmacia e acquistato cio' di cui avevo bisogno. Il tutto in 5 minuti.
Io amo il mio paese d'origine, ma per certi aspetti siamo troppo indietro.
io sono una donna e leggendo i commenti deduco che siete tutte delle irresponsabili,come fate a dire "si è rotto il preservativo"?a me e al mio ragazzo non si è mai rotto perchè li teniamo con cura e stiamo molto attenti,io credo che queste cose succedano solo a chi non ha la testa sulle spalle,quelli che dicono:"vabbè per questa volta"..quindi ben vi sta,io sarei contenta se togliessero tutte queste pillole e l'aborto in generale,così sapendo che una volta rimaste incianta non si può fare niente,poi vedete come state tutti piu' attenti!
cara eva81, nn c'è nulla di irresponsabile e di criticabile nell'azione di chi in coscienza ha scelto di ricorrere alla pillola del giorno dopo.il preservativo può rompersi per imprudenza dell'uomo,per lacerazioni che possono venirsi a creare nel momento in cui si va a terminare l'atto sessuale, per un'unghia che può rompere il contraccettivo.
Devo smentire le tue osservazioni.ricorrere alla pillola del giorno dopo mostra grande senso di maturità, presa di coscienza.il preservativo rotto non è imprudenza ma caso fortuito.ti auguro, con stima,poichè tutti sono liberi di esprimere le proprie opinioni,che non ti capiti mai che il preservativo si rompa.Sai oggi in Italia non ci si può permettere d'avere una emergenza nel fine settimana.i medici di famiglia nn ci sn;le guardie mediche sono irrantracciabili; i pronto soccorso della provincia nn sanno come aiutarti e devi spostarti in città.Devi poi considerare che l'assistenza ospedaliera richiede il pagamento del tiket.pensa che il sabato notte che mi fu prescritta la pillola non mi fu detto di pagare il tiket.solo il giorno dopo a mente fredda ho pensato a tale onere,e in effetti se nn mi fossi preoccupata di recarmi in ospedale a chiedere chiarimenti, m'avrebbero spedito a casa la richiesta di pagamento del tiket.al diavolo la riservatezza!sottoporsi alla prima visita ginecologica,cn un ginecologo e un infermiere uomo solo per l'obbligatorietà della prescrizione della pillola, non è piacevole,te l'assicuro.Ma il fatto di aver preso con maturità la decisione di ricorrere alla pillola del giorno dopo a 3 ore dal rapporto a rischio fa di me una persona responsabile.nn facendolo,avrei solo rimandato il problema,e avrai capito che il problema di cui parlo è quello di una gravidanza indesiderata.Attenta perciò a giudicare gli altri.ti auguro di cuore che non ti capiti mai.tu dirai che avrei potuto pensarci prima.si tu diresti così.ma nn pensi che a fronte di tutte qste conseguenze io avrei evitato tutto qsto?e no!può succedere!nn giudicare!comprendi invece quanto una donna è costretta a subire!augurati invece che se mai ti dovesse succedere,tu possa contare sull'uomo che ti è accanto,come è successo a me!la maturità è solo come si reagisce alle situzioni. è da immaturi invece subire passivamente queste situazioni,senza tentare in alcun modo di riprendere il controllo della proprio vicenda.la visione che hai della vita è solo di una persona destinata a perdere.sarei tanto curiosa di vedere come ti comporteresti se ti accadesse.ma di cuore nn te lo auguro!
io ho avuto più fortuna:
era di mattina di un giorno feriale e invece di fare la trafila medico curante-farmacia o guardia medica/pronto soccorso, sono andata direttamente in reparto, ho fermato una dottoressa nel corridoio e le ho detto: "si è rotto il preservativo!". Lei mi ha detto solo "aspetti", è entrata in una stanza e ne è uscita subito dopo con una confezione di normali pillole contraccettive e mi ha detto:"tenga! ne prenda 5 al giorno per 4giorni".
Fatto! Così semplice...
incredibile.
un esercito di donne che non trova di meglio da fare che andare in giro per ospedali a chiedere un farmaco di cui non hanno bisogno... e la cosa peggiore è che viene dato il farmaco senza accertamenti!
senza considerare cosa è la pillola del giorno dopo (ovvero un farmaco abortivo, che impedisce l'impianto dell'ovulo fecondato), vi sembra normale chiedere una medicina per una cosa che non è una malattia, ma un essere umano appena concepito?
ciao è successo anche a me molto recentemente di ricorrere per la prima volta alla pillola del giorno dopo ma rispetto a tante persone che hanno avuto la mia stessa esperienza ho trovato delle dottoresse che nn mi hanno fatto sentire neanche un pò a disagio che nn mi hanno fatto sentire sporca anche se è stato un piccolo incoveniente il preservativo si è bucato...mi auguro che per altre persone che avranno questa esperienza be auguro a loro di trovare delle dottoresse come le ho trovate io...ciao
Quasi non riesco a credere ai commenti che hanno lasciato un paio di persone.. Per quanto mi dispiaccia dirlo, auguro loro di trovarsi in questa situazione, maschi o femmine che siano!
Arrivare a dire di essere persone irresponsabili se a causa di chissà quale errore si rompe il preservativo.. affermare di sperare che sia l'aborto che le pillole del giorno dopo vengano tolti..
Domani dovrò andare in giro a cercare sta benedetta pillola.. speriamo bene :S
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