17 giugno 2006

Compriamo il tonno Callipo

(Calabria)
La scorsa settimana Fedele Scarcella, agricoltore di 71 anni, è stato ammazzato dalla mafia calabrese. Considerate le consuetudini "culturali" di quella regione, il motivo è facilmente deducibile: nel 1998, dopo vari tentativi di estorsione ai suoi danni, ha denunciato i mafiosi. Qualcuno di questi è finito in galera. Gli altri, quelli sfuggiti alla giustizia, gli hanno letteralmente dato fuoco.

Ancora una volta, ad un atto responsabile, coraggioso e di grande civiltà, la mafia ha risposto con la violenza. Un obbligo di routine, oserei dire... un iter consolidato. Un agricoltore con i calli alle mani brucia e una parte del popolo calabrese sta a guardare. Perchè i figli, le mogli, i nipoti, gli amici, le amanti di questi mafiosi non se ne liberano denunciandoli?

Filippo Callipo è stufo e sconfitto. Lui è l'industriale del tonno e il presidente degli imprenditori calabresi. Lui, un uomo da anni in prima linea contro la mafia locale, ha deciso di lasciare: "Basta, entro giugno scade il mio mandato e me ne vado per sempre. Non ce la faccio più, se continuo a denunciare quello che gli altri non vogliono mai denunciare finirà che mi prenderanno per pazzo e mi chiuderanno in una clinica per malattie mentali"

Calippo per ora lascia l'incarico di presidente e forse venderà l'azienda per trasferirsi lontano da quel popolo di figli, mogli, nipoti, amici e amanti che colludono con i mafiosi.

Allora compriamo il Tonno Callipo!!
Non per arricchirlo ma per mostragli la nostra solidarietà e il nostro apprezzamento per i rischi ai quali si è esposto.
E se un giorno sarà costretto a vendere la sua azienda ad uno dei suoi persecutori, beh...
allora non compriamo il Tonno Callipo!
Lasciamo che lo mangino i figli, le mogli, i nipoti, gli amici e le amanti dei mafiosi.

Un pensiero a Fedele, a Filippo e a quella parte di Calabria che ha il fegato di dire NO.

Tritton

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