01 maggio 2008

Il soccorso degli sconfitti

di Elisabetta Canitano

L'elettore di centro-sinistra in questi giorni è disorientato, depresso. Negli ultimi due anni avrebbe avuto tante cose da dire ai suoi compagni e amici dirigenti.

Sapeva delle difficoltà di governare ma avrebbe voluto a volte dire la sua, avvisare dei rischi, dell'impopolarità che avvertiva al bar, sul lavoro, sull'autobus. Ha vissuto come una ferita personale il dramma della monnezza napoletana, tragica condanna dell'amministrazione di centro sinistra campana.

Eccolo lì, ha votato Veltroni, ha votato Rutelli... avrebbe voluto parlare ma intanto ha votato, contro la destra, pensando dopo parliamo, però.. intanto voto, poi parliamo.

Ed ecco che invece ha vinto la destra, i post fascisti. Il marito di Isabella Rauti, croce celtica al collo, è il primo cittadino di Roma. Quelli che hanno detto, non parliamo affatto dopo, piuttosto non votiamo adesso, sono stati di più. Così sta lì, come un cane bastonato, temendo (ma siccome è affetto da buonismo veltroniano, anche sperando, in fondo), che facciano davvero meglio per questa città.

Che puliscano le strade, che lavino il parcheggio della Stazione Termini, che mettano in sicurezza le Stazioni, che aggiustino le scuole. Più rigore, più efficienza, più attenzione alle periferie che noi abbiamo trascurato...

E giù sensi di colpa. Non ci siamo radicati nel territorio, abbiamo dimenticato i bisogni elementari delle persone.. Ma per fortuna gli italiani non corrono in aiuto solo dei vincitori, come diceva Flaiano, ma anche dei perdenti.

Il primo programma pratico di Alemanno, udite udite non è la pulizia, non è la sicurezza (se escludiamo la proposta di armare i vigili, che non è proprio il massimo), non sono gli anziani, i bambini, i deboli, ma è DEMOLIAMO LA COPERTURA DELL'ARA PACIS.

Spreco di denaro pubblico, nessuna ricaduta sul benessere della popolazione, soddisfazione di un bieco desiderio di rivincita contro la cultura di centro sinistra a cui si sacrifica ogni altra necessità impellente della città. Si e' poi corretto, ha detto che non è una priorità urgente, forse ci farà un referendum democratico sopra, forse la sposta blocco per blocco numerando pietra per pietra come Paperone i colossi del Nilo. Non osiamo sperare tanto...

Speravamo, certo, che facesse una mossa falsa. Che coloro che lo hanno votato con voto disgiunto, dandogli una chance, potessero rimanere basiti, delusi, pentiti. Ma così in fretta, così palesemente, così crudamente...

Grazie, Sindaco, davvero... grazie da tutti noi.

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